Il consenso informato in estrazione dentale rappresenta un momento fondamentale del percorso terapeutico odontoiatrico. Si tratta dell’accettazione libera, consapevole e personale da parte del paziente di sottoporsi a una procedura chirurgica – in questo caso, la rimozione di uno o più elementi dentari – dopo aver ricevuto informazioni chiare e complete sulle modalità dell’intervento, i benefici attesi, i possibili rischi, gli effetti collaterali, le alternative disponibili e le conseguenze di un eventuale rifiuto.
Il medico odontoiatra ha sempre l’obbligo giuridico e deontologico di fornire queste informazioni in modo comprensibile e adeguato al livello culturale del paziente, nonché di acquisirne il consenso in forma scritta. Fanno eccezione solo i casi di stato di necessità – come nelle urgenze salvavita o in presenza di pazienti incoscienti – oppure quelli, rarissimi, in cui sia previsto un trattamento sanitario obbligatorio.
Anche nel contesto dell’odontoiatria, il consenso informato ha una valenza giuridica primaria, fondata su articoli della Costituzione italiana (in particolare gli artt. 2, 13 e 32), su convenzioni internazionali, sulla Legge 22 dicembre 2017, n. 219 e sul Codice di Deontologia Medica, che impone al professionista sanitario di rispettare l’autonomia decisionale del paziente.
Non va confuso con il consenso al trattamento dei dati personali (la cosiddetta “privacy”), che risponde a norme diverse e ha finalità esclusivamente legate alla gestione delle informazioni sensibili.
In definitiva, ottenere un consenso informato valido per l’estrazione dentale significa tutelare il diritto del paziente all’autodeterminazione e, al contempo, garantire al professionista una pratica clinica conforme alla legge, alla deontologia e alla sicurezza medico-legale.
Indice
- 1) Estrazione dentale: il ruolo del consenso informato
- 2) Perché il consenso informato è indispensabile nell’estrazione dentale
- 3) Obbligo di informazione nelle procedure di estrazione dentale
- 4) Documentazione del consenso per l’estrazione dentale: cosa prevede la legge
- 5) Responsabilità professionale in caso di mancato consenso informato all’estrazione dentale
- 6) Modulo di consenso informato per estrazione dentale: perché usare Consavio
- 7) Fac-simile da scaricare per il consenso informato in caso di estrazione dentale
1) Estrazione dentale: il ruolo del consenso informato
Anche nel campo dell’estrazione dentale, il consenso informato rappresenta un pilastro irrinunciabile della pratica clinica, in quanto garantisce al paziente il diritto di decidere liberamente e in modo autonomo se sottoporsi o meno alla procedura proposta, dopo aver ricevuto informazioni complete, accurate e comprensibili. Questo processo non si esaurisce in una semplice firma, ma implica una vera e propria alleanza terapeutica tra medico odontoiatra e paziente, fondata su trasparenza e fiducia.
Le principali procedure odontoiatriche che richiedono un consenso informato esplicito includono:
- Estrazione semplice: rimozione di denti mobili o compromessi, eseguita in anestesia locale e in tempi contenuti.
- Estrazione complessa o chirurgica: coinvolge denti inclusi, fratturati o con radici ricurve; può prevedere l’incisione gengivale e l’osteotomia.
- Avulsione di denti del giudizio: spesso necessaria per ragioni ortodontiche o in caso di infezione, dolore, inclusione o rischio di cisti.
- Estrazione multipla: frequente in pazienti candidati a protesi totali o parziali, richiede valutazioni aggiuntive per il piano riabilitativo.
- Estrazione in pazienti fragili o con patologie sistemiche: comporta maggiori rischi e richiede indicazioni specifiche, a partire da una corretta gestione farmacologica e del sanguinamento.
In tutte queste situazioni, la mancata acquisizione di un valido consenso informato espone l’odontoiatra a gravi conseguenze: responsabilità civile per danni alla salute o all’autodeterminazione, responsabilità penale per lesioni personali e sanzioni disciplinari da parte dell’Ordine dei Medici. Approfondiremo queste implicazioni nei paragrafi successivi. Per questo, il consenso informato in estrazione dentale non è una formalità, ma uno strumento essenziale per una pratica clinica corretta, etica e sicura.

2) Perché il consenso informato è indispensabile nell’estrazione dentale
Con l’entrata in vigore il 31 gennaio 2018, la Legge n. 219/2017 ha definito in modo organico il quadro normativo relativo al consenso informato, alla pianificazione condivisa delle cure e alle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), ponendo al centro il rispetto della dignità, della salute e dell’autodeterminazione di ogni persona. La legge riconosce a ciascun paziente il diritto di essere informato, di accettare, rifiutare o revocare in qualsiasi momento il consenso a trattamenti diagnostici o terapeutici, di scegliere di non ricevere informazioni, nonché di nominare un fiduciario o coinvolgere i familiari nel proprio percorso di cura.
Questi principi valgono pienamente anche nel contesto dell’estrazione dentale, dove l’intervento può comportare rischi, complicanze o implicazioni rilevanti per la qualità della vita del paziente. L’odontoiatra, in quanto professionista sanitario, è tenuto a rispettare la volontà del paziente, informandolo in modo chiaro e comprensibile, e astenendosi dal procedere se il consenso non è valido, libero e consapevole. Tuttavia, non è obbligato ad attuare procedure che contrastino con la deontologia professionale o che non siano supportate dalle buone pratiche clinico-assistenziali.
Nel campo dell’odontoiatria chirurgica, il consenso informato in estrazione dentale assume quindi una duplice funzione: da un lato garantisce al paziente il diritto di scegliere, dall’altro tutela il professionista, purché abbia correttamente informato e documentato. Una gestione corretta del consenso consente di ridurre il rischio di contenziosi e rafforza la relazione di cura.
3) Obbligo di informazione nelle procedure di estrazione dentale
Nel contesto dell’estrazione dentale, l’obbligo di informazione riveste un ruolo centrale nella relazione terapeutica tra odontoiatra e paziente. Le strutture sanitarie e i professionisti odontoiatrici sono tenuti per legge a fornire informazioni chiare, complete e comprensibili in merito alla diagnosi, alla prognosi, ai benefici attesi, ai rischi e alle possibili complicanze dell’intervento chirurgico, oltre che alle alternative terapeutiche e alle conseguenze di un eventuale rifiuto o rinuncia alla procedura proposta.
Questo processo non è un semplice adempimento formale, ma costituisce il fulcro della relazione di fiducia e cura, essenziale per coinvolgere attivamente il paziente e metterlo in condizione di compiere scelte realmente consapevoli. In odontoiatria, dove molte procedure – come l’estrazione di denti del giudizio o di elementi inclusi – possono generare ansia o timori, la chiarezza comunicativa è fondamentale per ridurre lo stress e favorire la collaborazione terapeutica.
Non è un caso che la Legge n. 219/2017, all’art. 1, comma 8, stabilisca che “il tempo della comunicazione tra medico e paziente costituisce tempo di cura”. Questo principio riconosce che l’atto di informare è parte integrante dell’assistenza sanitaria, ne definisce la qualità e rafforza il valore umano della relazione clinica.
Pertanto, anche in odontoiatria chirurgica, il consenso informato all’estrazione dentale deve poggiare su una comunicazione approfondita, empatica e proporzionata alla capacità di comprensione del paziente, affinché la decisione sia libera, autonoma e giuridicamente valida.

4) Documentazione del consenso per l’estrazione dentale: cosa prevede la legge
Nel campo dell’estrazione dentale, la documentazione del consenso informato è un obbligo giuridico preciso e non più una semplice prassi prudenziale. La Legge n. 219/2017, all’art. 1, comma 4, stabilisce che il consenso deve essere acquisito in forma scritta, videoregistrata o mediante strumenti adeguati alle condizioni del paziente (ad esempio, dispositivi per persone con disabilità), e che tale consenso deve essere inserito nella cartella clinica e nel fascicolo sanitario elettronico.
In odontoiatria, ciò significa che la forma scritta del consenso informato all’estrazione dentale non è più solo consigliabile, ma è espressamente richiesta dalla normativa, assumendo valore probatorio fondamentale. Questo è particolarmente importante per documentare l’avvenuta informazione del paziente su rischi, benefici, alternative e complicanze dell’intervento. Un modulo generico o privo di specificità non è sufficiente: serve una modulistica dettagliata, personalizzata e firmata, che attesti un processo informativo reale e comprensibile.
L’odontoiatra che non raccoglie correttamente il consenso rischia di trovarsi in una posizione vulnerabile dal punto di vista legale, specialmente in caso di complicanze post-operatorie, fallimenti terapeutici o contenziosi medico-legali. In assenza di documentazione adeguata, infatti, potrebbe risultare impossibile dimostrare che il paziente era stato informato in modo completo e che aveva accettato consapevolmente l’intervento.
Per questi motivi, la documentazione scritta del consenso informato in estrazione dentale è uno strumento cruciale non solo per la tutela del paziente, ma anche per la protezione giuridica e professionale dell’odontoiatra.
5) Responsabilità professionale in caso di mancato consenso informato all’estrazione dentale
La violazione del consenso informato in estrazione dentale può dar luogo a responsabilità legale a più livelli, con conseguenze significative per l’odontoiatra e per la struttura sanitaria. Dal punto di vista civile, il mancato o inadeguato consenso può comportare l’obbligo di risarcire i danni anche in assenza di errori tecnici, qualora venga compromesso il diritto del paziente all’autodeterminazione. I risarcimenti possono riguardare danni patrimoniali, come le spese sostenute per terapie correttive, danni fisici o psichici (biologici), e danni morali o esistenziali. La struttura sanitaria risponde in solido con l’odontoiatra, offrendo al paziente una tutela rafforzata in sede giudiziaria.
Sul piano penale, l’odontoiatra può essere perseguito per reati come lesioni personali, omicidio colposo o violenza privata, se l’intervento eseguito senza valido consenso ha provocato un danno. Tuttavia, la giurisprudenza tende a escludere la rilevanza penale qualora il trattamento, pur non espressamente autorizzato, sia stato eseguito secondo le leges artis, abbia rispettato i protocolli clinici, e abbia prodotto un miglioramento dello stato di salute del paziente, in assenza di un dissenso chiaro e documentato.
Infine, la mancata acquisizione del consenso rappresenta anche una violazione deontologica, in quanto i codici di deontologia medica e odontoiatrica impongono l’obbligo di informare il paziente e rispettarne le scelte terapeutiche. In base alla gravità della violazione, il professionista può incorrere in sanzioni disciplinari che vanno dall’avvertimento alla censura, fino alla sospensione o radiazione dall’albo professionale, compromettendo in modo irreversibile la possibilità di esercitare la professione sanitaria.
Per questi motivi, il consenso informato in estrazione dentale non è solo un dovere etico, ma una condizione imprescindibile per esercitare in sicurezza e responsabilità.

6) Modulo di consenso informato per estrazione dentale: perché usare Consavio
In un contesto normativo sempre più attento alla correttezza e trasparenza del consenso informato in estrazione dentale, Consavio rappresenta una soluzione digitale avanzata, progettata per semplificare e ottimizzare l’intero processo di gestione del consenso. Grazie all’intelligenza artificiale, la piattaforma consente di creare, personalizzare, firmare digitalmente e archiviare in sicurezza i moduli di consenso informato, garantendo conformità agli standard legali e deontologici.
L’obiettivo è rendere il consenso informato più efficace, sicuro e tracciabile, migliorando la comunicazione tra odontoiatri e pazienti e riducendo i rischi di incomprensioni, omissioni o contenziosi. Consavio mette il paziente al centro, offrendo contenuti chiari, aggiornati e personalizzabili, in linea con le normative della Legge n. 219/2017 e con le buone pratiche clinico-assistenziali.
Navigando nella piattaforma è possibile accedere a numerosi moduli di consenso informato, non solo in ambito odontoiatrico, ma anche in aree affini come la chirurgia maxillo-facciale, la implantologia orale, la parodontologia e la radiologia odontoiatrica.
I moduli per l’estrazione dentale disponibili su Consavio sono pensati come fac-simile professionali, da adattare e personalizzare attentamente in base alla singola procedura, al paziente e al contesto clinico. Un consenso valido deve infatti fondarsi su un’informazione dettagliata relativa agli obiettivi dell’estrazione, strumenti utilizzati, durata stimata, possibili complicanze, controindicazioni, alternative terapeutiche e limiti dell’intervento.
Utilizzare Consavio significa dunque dotarsi di un alleato tecnologico per una pratica clinica più responsabile, moderna e centrata sui diritti del paziente.
7) Fac-simile da scaricare per il consenso informato in caso di estrazione dentale
Per supportare i professionisti nella corretta acquisizione del consenso informato in estrazione dentale, abbiamo predisposto una raccolta di fac-simile dedicati alle principali procedure odontoiatriche. Ogni modello è stato elaborato per garantire al paziente una comunicazione chiara, trasparente e completa, includendo sezioni specifiche su benefici attesi, rischi potenziali, alternative terapeutiche e dettagli pratici relativi all’intervento, come la durata, l’anestesia, le precauzioni post-operatorie e le possibili complicanze.
Tutti i moduli di consenso informato sono personalizzabili, così da poter essere adattati alle esigenze specifiche del singolo odontoiatra e della struttura sanitaria, nel rispetto delle normative vigenti e dei principi deontologici. La personalizzazione è fondamentale per assicurare che ogni paziente riceva un’informazione adeguata al proprio caso clinico, evitando approcci standardizzati che potrebbero risultare giuridicamente insufficienti.
Il professionista che opera in ambito odontoiatrico, come l’odontoiatra o il chirurgo orale, può scaricare immediatamente il fac-simile più adatto alla propria attività e semplificare il processo di acquisizione del consenso, contribuendo a una pratica più consapevole, collaborativa e sicura.
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